A mio modesto parere, quello che forse era nato come ritratto di Monnalisa Gherardini del Giocondo detta “La Gioconda”, diventò col tempo un gioco di trasformazione ed una palestra di ricerca scientifica dove il modello ispiratore fu l’amato Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì (da “Sala[d]ino” ovvero “diavolo”) (Oreno, 1480 – 19 gennaio 1524), che è stato un pittore italiano, allievo prediletto di Leonardo da Vinci.
Gian Giacomo Caprotti fu spesso usato da Leonardo da Vinci come modello sia per figure maschili che femminili, Eccone alcuni qui sotto:
In questo caso molto probabilmente Salai si burlava del maestro in momenti di vita in convivenza del tutto normali nella loro leggerezza. Ho personalmente visto membri disegnati da Leonardo sul retro di alcuni disegni e direi che si nota molto bene la differenza di esecuzione con quella sopra dell’angelo incarnato,
Nel caso della Monna Vanda, detta anche Monnalisa nuda sono evidenti i tratti mascolini delle braccia e del collo taurino come quello di Gian Giacomo.
Nella Gioconda i tratti di Gian Giacomo come l’arcata sopraccigliare, il naso, la bocca ed il mento sono ancora più addolciti rispetto alla Monna Vanda ma indubbiamente i tratti di partenza sono sempre quelli della fisionomia di Salai, I tempi lunghi di realizzazione e di sperimentazione di Leonardo per questo dipinto atipico perchè che aveva funzione di palestra tecnica e mentale avevano bisogno di un modello sempre disponibile all’evenienza e chi meglio di Gian Giacomo che conviveva con il maestro? Il resto della fisionomia è frutto della fantasia di Leonardo ma la personalità espressa dallo sguardo e dall’atteggiamento della Gioconda è il ritratto di quella di se stesso e non quella grezza del Salai che è un ladro irriverente del proprio maestro (Leonardo nei suoi appunti spesso si lamenta dei furti di denaro spudorati e da lui sempre perdonati).
In pratica per Leonardo, Gian Giacomo fu il modello base di partenza per molti soggetti, i quali poi venivano leggermente cambiati qua e là per evitare un mero effetto fotocopia. Qui sotto un’altro esempio ma potrete divertirvi a cercare Salai camuffato in qualche altro dipinto di Leonardo. Buon divertimento.